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AttivitĂ 
Pensiero in Evoluzione 2021 – Blue Revolution di Alberto Pagliarino

Pensiero in Evoluzione 2021 – Blue Revolution di Alberto Pagliarino

Spettacolo teatrale gratuito sull’economia circolare dell’Associazione Pop Economix 🎭 con Fabrizio StĂ sia in scena, e intervista finale a Nadia Lambiase e Paolo Piacenza.
GUARDA IL TRAILER!💖🤩

Con tre storie – la storia dell’economia dell’usa e getta, il dramma dell’inquinamento da plastica dei mari e la vicenda del giovane imprenditore Tom Szaky – ci viene mostrato come il nostro mondo sia in pericolo e che per salvarlo bisogna cambiare. Ma come?
Per costruire una nuova alleanza tra l’uomo e l’ambiente l’economia deve diventare circolare e civile.
E’ possibile trasformare i rifiuti in ricchezza?
Il profitto può diventare strumento del bene di tutti?
Esiste un’alternativa al sistema capitalistico globalizzato?
Cambiare è comunque possibile.

Per la visione gratuita dell'opera intera, cliccate sul seguente link sicuro: https://www.dropbox.com/s/0s3m0qft0fa1wt5/Pensiero%20In%20Evoluzione%202021_Blue%20Revolution.mov?dl=0

Attraverso un linguaggio narrativo che mescola vivace ironia, rigorosa obiettivitĂ  e appassionato desiderio di un futuro sostenibile, Blue Revolution, si muove con leggerezza a cavallo degli ultimi tre secoli per mostrare come il nostro mondo sia ormai vicino al collasso e ci sia bisogno di una nuova alleanza tra essere umano e ambiente per salvarlo; apre una finestra teatrale sui mali, ma anche sui rimedi.

«L’economia circolare ha bisogno di un quadro abilitante che va oltre i meccanismi di produzione e consumo di beni e servizi nei settori che cerca di ridisegnare. Tale quadro comprende nuovi modelli di investimento e di gestione finanziaria, inclusa l’attivitĂ  di ricostruzione degli stock di capitale naturale, umano e sociale, oltre a profonde e radicate modifiche nei comportamenti individuali. Il concetto di economia circolare trae spunto dall’osservazione dei sistemi non lineari e complessi, in particolare dei sistemi viventi. Questi, come abbiamo visto, sono rigenerativi, evolutivi e termodinamicamente lontani dall’equilibrio, cioè in grado di assorbire e valorizzare i contributi di entropia negativa disponibili in natura. Una delle principali conseguenze dell’osservazione dei sistemi viventi è la nozione della complessitĂ  e dell’ottimizzazione sistemica piuttosto che di un ennesimo approccio riduzionista con il relativo rasoio di Occam.

L’ingegneria dei sistemi dell’economia circolare si sviluppa attraverso una attenta gestione dei flussi materiali, che abbiamo visto classificati in due tipi: i nutrienti biologici, progettati per ritornare nella biosfera in modo sicuro per rigenerare il capitale naturale; e i nutrienti tecnologici che sono progettati per durare e circolare, cioè per essere utilizzati piuttosto che consumati, attraverso una modalitĂ  di servizio funzionale, in cui i produttori e i rivenditori conservano sempre la proprietĂ , la responsabilitĂ  e il controllo dei loro prodotti e, ove possibile, agiscono come fornitori di servizi vendendo l’uso dei loro prodotti, piuttosto che cederli come beni di consumo destinati alla discarica.
Secondo una classificazione ormai di uso corrente i principi operazionali dell’economia circolare sono pochi e semplici:

  • Progettare senza rifiuti (design-out waste)
  • Costruire la resilienza attraverso la (bio)diversitĂ 
  • Contare sull’energia da fonti rinnovabili
  • “Pensare sistemicamente
  • “Il rifiuto è cibo
  • Riuso. I prodotti finiti valgono molto di piĂą delle materie prime che li compongono e il riuso diretto conserva il massimo del valore e dell’energia incorporata nei prodotti.
  • Riciclo a catena chiusa. Comporta l’uso di rifiuti per realizzare nuovi prodotti senza modificare le proprietĂ  intrinseche del materiale che viene riciclato.
  • Riciclo a catena aperta (downcycling). Utilizza materiali recuperati per creare prodotti con un valore inferiore rispetto ai materiali originari.
  • Bioraffinazione. Estrae piccole quantitĂ  di materiali pregiati, come proteine o prodotti chimici particolari, o converte i rifiuti in energia.
  • Riparazione e rigenerazione. Se un prodotto ha bisogno di riparazione o di un ricondizionamento prima di poter essere riutilizzato, la conservazione del valore è massima e consente di risparmiare almeno il 70 per cento dei materiali necessari per la fabbricazione di prodotti nuovi.
  • Erogazione di servizi. Qualsiasi sistema che aumenta l’uso efficace delle risorse. Può includere il leasing e la fornitura di servizi senza vendita di prodotti. Ci sono molti esempi B2B (business to business), ma anche B2C (business to customer) o addirittura C2C (cliente a cliente).

L’economia circolare ha parimenti bisogno di un grande numero di professionalitĂ  con una formazione specifica e capacitĂ  operative avanzate. Pertanto, le imprese start-up devono farsi carico della formazione del personale fin dall’inizio, offrendo una formazione professionale continua a lungo termine, e devono collaborare con le scuole professionali per ottenereuna formazione specifica, e garantire continuitĂ  e stabilitĂ  ai flussi occupazionali.» Intervento di Toni Federico …dal sito www.comitatoscientifico.org 🌍🔄🚮

Ricordiamo in quest’ottica di responsabilizzazione individuale e sociale, che dal 1 Marzo 2021 è entrato in vigore il nuovo manifesto per il Diritto alla Riparazione e la nuova Etichetta Energetica per i rifiuti Raee: le aziende dell’Unione Europea produttrici e i rivenditori di frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e televisori (compresi i display monitor e tv) devono obbligatoriamente garantire all’utente la possibilitĂ  di ripararli entro un periodo di tempo specifico di 7-10 anni, reperirne agevolmente i pezzi di ricambio e le istruzioni per aggiustarli; oltre naturalmente a renderli piĂą facilmente smaltibili.

Per ulteriori informazioni consigliamo la visita ai social dell’agglomerato associativo Right to Repair.

Un ringraziamento sentito e caloroso alla Professoressa Sonia Magnabosco per
la sua instancabile fiducia e passione, in noi e nel Progetto!

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